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Castello sul mare

Situato all’estremità orientale del Lungomare Vittorio Veneto, circondato dal mare e collegato alla terraferma da un pontile, la sua sagoma inconfondibile è uno dei simboli della città di Rapallo ed è riprodotta in incisioni, cartoline, francobolli e souvenirs.

E’ stato costruito nel 1550, con scopi difensivi dopo il saccheggio e la distruzione dell’abitato ad opera del corsaro Dragut, che ridusse in schiavitù numerosi abitanti. Adibito per molto tempo a carcere è stato restaurato, ed ora è prestigiosa sede di mostre e convegni.

E’ anche il protagonista dell’evento clou delle feste patronali cittadine: ogni anno, il 3 di luglio, nell’ultima serata dei festeggiamenti in onore dell’apparizione di N.S. di Montallegro, il Castello è il punto di partenza dello spettacolo pirotecnico detto “la sparata dei ragazzi”, al termine del quale viene incendiato artificialmente. L’effetto della bianca cascata pirotecnica che scende in mare dal suo tetto e del fumo rosso che esce dalle sue finestre è unico al mondo.

Chi non ha mai sentito ricordare, con un certo brivido, l’assalto di Dragut al nostro borgo? Ebbene, dietro a questo nome, che nei documenti dell’epoca è storpiato in Droguth, Draguto, Dragute, Dorghutto ed in tante altre forme, si delinea la minacciosa figura di quel Torghud che, catturato nel giugno del 1540 da Giannettino Doria nella baia di Giralata presso Aiaccio, era finito incatenato al banco dei rematori a bordo d’una delle galee genovesi del grande ammiraglio Andrea Doria.

Ed in questa miserevole condizione avrebbe certamente terminato le sue avventure se Khair-Ad-Din, il più potente corsaro barbaresco, tristemente noto col nome di ‘Barbarossa’, non avesse posto fine, dopo qualche anno alla sua prigionia provvedendo al pagamento del cospicuo riscatto.

Così Torghud poté ben presto riprendere ancora più spavaldo a correre il mare sotto il vessillo della mezzaluna, gettando ovunque il terrore, in una travolgente ascesa che, di successo in successo, lo porterà prima ad essere il più temuto pirata tra gli ‘infedeli’ e poi al governo della città di Tripoli. Una palla di cannone, infine, lo ucciderà il 25 giugno 1565 sotto le mura di Malta da lui assediata.

L’assalto al borgo

Nella primavera del 1549 Torghud “Dragut”, tornato libero dalla prigionia per mano di Andrea Doria, è pronto ad iniziare una nuova serie di scorrerie. Alle prime luci dell’alba del 4 luglio 1549, le navi turche, che col favore delle tenebre si erano avvicinate alla costa, puntano rapide al cuore della baia rapallese. Gli uomini, su veloci imbarcazioni, prendono terra in tre punti: presso la Porta Saline, alla Marina delle Barche, al centro del litorale, e nel quartiere della Stella, in Avenaggi. Brandendo le armi, i pirati si gettano assetati di preda sulle abitazioni, dilagando in ogni direzione. La sorpresa è assoluta e non si riesce ad organizzare un tentativo di resistenza in qualche modo efficace. Agli abitanti, quindi, non resta che cercare la salvezza con una fuga disperata. Dai documenti si ha notizia della cattura di oltre ventidue rapallesi che, nel Quadro raffigurante Bartolomeo Magiocco, nel salone consiliare, verranno sbarcati ad Algeri. Inizieranno per loro indicibili sofferenze e per i parenti il tormento di tentarne il riscatto a prezzo di enormi sacrifici. Ingenti anche i danni materiali subiti dal nostro borgo per la devastazione delle botteghe, dei laboratori artigianali, delle case.

Bartolomeo Magiocco

In questo contesto si colloca l’eroico episodio del giovane Bartolomeo Maggiocco che, sprezzante del pericolo, scende nel borgo, precipitandosi presso la Porta Saline per affrontare i pirati e salvare la fidanzata Giulia Giudice. Il Maggiocco, effigiato in un dipinto che decora l’aula consiliare, verrà sempre ricordato per questo gesto e meriterà anche l’intitolazione d’una strada.

La costruzione del castello cinquecentesco

L’assalto subìto determinò i rapallesi a perorare presso il Senato genovese l’erezione di un forte a protezione della spiaggia; una delegazione, guidata da Fruttuoso Vassallo, sottopose la richiesta che, sollecitamente, ottenne l’assenso desiderato.

Da quel momento, il Castello costituì, con le fortificazioni di San Michele di Pagana, Santa Margherita Ligure, Paraggi e Portofino, il sistema difensivo del golfo Tigullio.

Il forte subì, nel corso degli anni, modificazioni ed ampliamenti e mutò anche l’originaria destinazione. Quando nel 1608 Rapallo fu eretta in Capitaneato, venne temporaneamente utilizzato quale abitazione del Capitano, mentre successivamente operò anche come carcere, disponendo persino d’una cappella per i detenuti.

Passato in proprietà dello Stato in forza della legge 1 aprile 1865, il castello, che erroneamente si cominciò a chiamare ‘medioevale’, fu adattato a sede della Guardia di Finanza, pur permanendovi anche il carcere mandamentale.

Oggi

Con delibera 20 ottobre 1958 esso veniva infine acquistato per Lire 6.700.000 dall’Amministrazione Comunale e, nel 1963, si avviavano quelle radicali opere di recupero che lo hanno trasformato in una prestigiosa sede espositiva. Valorizzata dai importanti lavori di restauro, intrapresi grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, tra il 1997 ed il 1999, hanno ridato nuovo splendore al Castello.

Oggi l’Antico Castello sul mare è stato trasformato in una prestigiosa sede espositiva, valorizzata e resa ancor più suggestiva dagli ulteriori lavori di restauro eseguiti nell’anno 2005.

Il Castello di Rapallo è anche il protagonista dell’evento clou delle feste patronali cittadine: ogni anno, il 3 di luglio, nell’ultima serata dei festeggiamenti in onore dell’apparizione di N.S. di Montallegro, il Castello è il punto di partenza dello spettacolo pirotecnico detto “la sparata dei ragazzi”, al termine del quale viene incendiato artificialmente. L’effetto della bianca cascata pirotecnica che scende in mare dal suo tetto e del fumo rosso che esce dalle sue finestre è unico al mondo.

Orari di apertura

L’Antico Castello sul Mare è attualmente chiuso al pubblico, fatta salva la possibilità di apertura per particolari esigenze e nel corso di mostre ed esposizioni.

Vi preghiamo pertanto di consultare l’orario delle mostre eventualmente in corso al Castello nella sezione Eventi in agenda

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