La Novena dell’Alba è un antico pellegrinaggio notturno che si svolge sugli impervi sentieri che dalla funivia portano al Santuario di Rapallo, situato a 620 metri di altezza. Durante questo viaggio, i pellegrini cantano e pregano alla luce di candele, torce e, più recentemente, faretti e smartphone.
Gesù disse ai suoi Apostoli: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Questa promessa sembra essere il collante che, da secoli, unisce i rapallesi al loro Santuario. Le immagini di questo pellegrinaggio rimangono impresse nei ricordi di gioventù, amicizia e gioia di chi è cresciuto ai piedi di questo luogo sacro.
I pellegrini di Rapallo sono persone semplici, ancorate ai valori ereditati dai loro antenati e intenzionate a tramandarli ai discendenti, futuri portatori della stessa fede. Di loro si parla poco, mentre i riflettori dei media sono spesso puntati altrove. Tuttavia, il rito della Novena dell’Alba rimane una tradizione viva e sentita.
La novena è una pratica di devozione, risalente al medioevo, in preparazione di una festa o per l’ottenimento di una grazia. Consiste in particolari preghiere e meditazioni per nove giorni consecutivi, ispirata al periodo di nove giorni di preghiera nel Cenacolo dalla Madonna e dagli Apostoli dopo l’Ascensione, in attesa della discesa dello Spirito Santo.
Oggi, la novena è una speciale preghiera che il fedele rivolge a Dio per nove giorni consecutivi, chiedendo l’intercessione della Vergine Maria, di un santo patrono, degli arcangeli o degli angeli custodi. È comune pregare le novene in preparazione alle grandi feste liturgiche come il Natale, la Pasqua, la Pentecoste e l’Immacolata. Una novena molto diffusa è quella in suffragio dei defunti e in favore delle anime del purgatorio, pratica che risale all’Antico Testamento.