Il sestiere Cerisola nasce dalla progressiva disgregazione nel corso dell’età moderna del quartiere di Amandolesi (dial. Mandolexi), una delle due antiche circoscrizioni suburbane che fin dal XII secolo suddividevano il plebeio rapallino al di là delle mura che fasciavano il borgo, racchiusa tra il corso del torrente S. Francesco e il fiume Boate. Il toponimo (dial. Seixeua) è attestato per la prima volta nelle fonti documentarie del XVII secolo riferito a due cappelle rurali situate tra la collina di S. Agostino e il solco vallivo del rio Monti, in una zona destinata alla coltivazione dei ciliegi, piante da frutto che fin dal Medioevo dovevano essere capillarmente diffuse in loco. Cerisola significa dunque costa/luogo delle ciliegie.
Il territorio del sestiere include oggi buona parte del centro cittadino e risulta interamente compreso all’interno della Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio.
L’attuale vessillo, che sventola durante i giorni delle festività patronali dal pennone dello storico punto di sparo presso i Bagni Lido, è stato dipinto dal pittore rapallese Italo Primi e inaugurato nel 1965. È l’unica bandiera che presenta tre raffigurazioni. Negli spazi lasciati liberi dalla croce rossa su campo bianco, su modello dell’emblema della Repubblica Genovese, infatti, sono effigiati insieme al miracoloso Quadretto i due santi patroni Giuseppe e Agostino, cui è dedicata la cappella sulle colline del sestiere. Il Panegirico di Cerisola aveva originariamente inizio in via Laggiaro presso l’Osteria del Galletto e da qui proseguiva lungo il corso del rio Cereghetta per chiudersi sempre in piazza IV Novembre.